giovedì 21 febbraio 2008

Sempre sul biomonitoraggio


Un'altra pianta utile al fine del bimonitoraggio è il muschio. Infatti queste piante sono in grado di "mangiare" e di trattenere all'interno dei loro tessuti i metalli pesanti, ovvero quegli elementi chimici presenti in atmosfera (introdotti in special modo dalle attività umane), che costituiscono un problema sia per l'ambiente ma anche, e soprattutto, per l'uomo.
Le tecniche per verificare quanti e quali metalli pesanti sono presenti all'interno del muschio sono più difficili rispetto al biomonitoraggio effettuato tramite licheni. Questo non tanto perchè servano delle conoscenze specifiche, ma perchè servono strumenti e reagenti che si possono ritrovare solo in strutture specializzate come le università o i laboratori chimici. Infatti i muschi, al contrario dei licheni, devono essere prelevati dalla zona in cui si intende verificare lo stato dell'aria e successivamente si devono utilizzare delle sostanze acide al fine di estrarre dal tessuto del muschio i metalli in esso contenuto. La soluzione che si ottiene deve essere poi analizzata con uno strumento (che generalmente è lo spettrofotometro) per verificare la concentrazione del metallo pesante ricercato.
In natura esistono molte varietà di muschio: da quello che tappezza il sottobosco, a quello che cresce sugli alberi, a quello che cresce sui muretti delle case. Generalmente per ottenere dati omogenei si utilizza una sola specie di muschio che, inoltre, deve essere asportata dall'ambiente in cui si trova solo quando cresce in determinate condizioni (ad es. non si prelevano muschi che crescono al bordo della strada, perchè questi, come si può facilmente intuire, sono fortemente condizionati dagli scarichi delle macchine).
Sia i muschi che i licheni risultano essere molto utili per il monitoraggio ambientale essenzialmente perchè non hanno costi di installazione e si possono ritrovare facilmente in ogni città e ambiente che si vuole analizzare.

martedì 19 febbraio 2008

Licheni questi sconosciuti!



Avete mai fatto attenzione alle cortecce degli alberi? Sembrano costituite da solo legno, ma in realtà se si guarda con attenzione in alcuni titpi di alberi si possono scorgere degli organismi vegetali chiamati licheni.
La loro denominazione corretta sarebbe licheni epifiti, appunto perchè crescono su un altro organismo, in questo caso la corteccia dell'albero. Ebbene i licheni, pur essendo difficili da individuare e, soprattutto, riconoscere dagli occhi delle persone non esperte, possono fornirci molte indicazioni sullo stato dell'aria delle nostre città! Questa tecnica è chiamata biomonitoraggio, perchè appunto utilizza organismi viventi (bio = vita) per monitorare la qualità dell'aria.
Il principio fondamentale alla base di questa tecnica è che una minore presenza di licheni sulla superficie del tronco corrisponde ad una qualità dell'aria scadente. Infatti i licheni sono sensibili ai gas inquinanti presenti nelle città, soprattutto all'anidride solforosa e agli ossidi di azoto.
Quindi quando siete in un parco o lungo un viale alberato, buttate un occhio su qualche albero per vedere se riuscite a scovare qualche lichene come quello rappresentato in fotografia. Più licheni riuscite a vedere, più l'aria delle vostre città è salubre!