sabato 17 luglio 2010

Primavera 2010: nella norma (finalmente) nonostante l'impressione di molti



Il 2010 ci ha regalato una primavera (che in meteorologia comprende i mesi di marzo, aprile, maggio) vecchio stile: temperature nella norma al centro-nord Italia, di poco superiori alle medie al sud e sulle isole. Le precipitazioni sono risultate superiori alla norma in buona parte d'Italia, e anche nella nostra zona ha piovuto oltre la media. Fatto tuttavia da ritenersi positivo per l'agricoltura e non solo, visto che il caldo intenso nel mese di luglio (in corso) avrebbe portato problemi di siccità se non ci fossero state abbondanti precipitazioni nei mesi precedenti.
Si conferma come avevo già scritto in precedenza, per l'Italia, quindi, l'impressione errata di molte persone, alimentata dai mass-media, di una primavera fredda, sottomedia, simile ad un prolungamento dell'inverno.




Anche l'Europa ha vissuto una primavera tutto sommato termicamente nella norma (a parte una porzione dell'Europa orientale), ma non per quanto riguarda le precipitazioni. Queste infatti sono risultate superiori alla media nei balcani, con conseguenti problemi di allagamenti, specie in Polonia, mentre, al contrario, meno pioggia delle aspettative si sono registrate nell'Europa nord-occidentale e in quella settentrionale (siccità in parte della Finlandia e della Svezia).





Fonte dati: NOAA

lunedì 5 luglio 2010

Temperatura, Umidità Relativa, Dew Point, Heat index


Ogni estate i mass media ci propongono sempre gli stessi servizi di record di caldo, umidità alle stelle e via dicendo. Ma sarà proprio vero? In fondo in estate il caldo è sempre esistito, è possibile che fino a vent'anni fa le temperature erano a 30°C e ora sono sempre prossime ai 40°C?
Un po' di chiarezza su questi concetti, che in fondo non mi sembrano difficili da capire neanche per un giornalista, o chiunque altro non abbia mai approfondito questi temi, non sarebbe male.
Vado con ordine:
1) come si misura la temperatura? Tutti sanno che la temperatura misurata al sole è maggiore di quella misurata all'ombra, ma forse non tutti sanno che anche le temperature misuarte all'ombra non sono tutte uguali. La temperatura di un'ombra di un albero probabilmente risulterà maggiore di quella di un edificio. La temperatura misurata all'ombra ma circondata dall'asfalto nei giorni assolati non sarà uguale a quella misurata all'ombra con un suolo di erba e via dicendo... Per ottenere valori confrontabili di temperatura si usano dunque metodi standard e solo a quelle condizioni il valore di temperatura può essere considerato corretto!
Quali sono questi metodi? una volta veniva misurata la temperatura dell'aria all'interno di una capannina in legno dipinta di bianco, costruita con criteri standard e posta in un luogo aperto, al sole, lontana dal cemento e da altre fonti di calore, posta ad una certa altezza (circa un metro e mezzo) dal terreno. Adesso si utilizzano i cosiddetti schermi solari (vedere figura in alto), che, opportunamente posizionati, rilevano al loro interno temperature dell'aria equivalenti a quelle delle vecchie capannine.
Quindi tutti gli altri rilevamenti di temperatura (termometri non "protetti" da schermi solari, temperature misurate dai termometri di farmacie o quant'altro) non sono corretti. O meglio, misurano una temperatura non conforme ai parametri standard.
2) Se per la temperatura dell'aria non si hanno conoscenze specifiche, per l'umidità relativa è ancora peggio. Quante volte ho visto e sentito riportare valori di umidità relativa (ur) del 90% associate a temperature di 35°C! Credo che i giornalisti ci marcino anche su questo fatto: nel senso che prendono il valore massimo di ur della giornata associandolo al valore massimo di temperatura. Già da qui si capisce che il dato finale viene manipolato. Ma sarebbe interessante capire quanti, tra gli addetti all'informazione, pensano che ci sia più umidità con una temperatura di 35°C e 50% di ur, oppure con 15°C e 90% ur. Penso che tutti o quasi direbbero che è più umida la seconda località, perchè la percentuale di umidità è più alta. Falso! Perchè l'umidità relativa ci indica solo il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuto in una massa d'aria e la quantità massima di vapore acqueo che la stessa massa d'aria riesce a contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Per sua natura l'aria con una temperatura alta riesce a contenere maggiore umidità rispetto all'aria fredda, non per niente la nebbia è più facile vederla in inverno con temperature basse, poichè essa si forma quando l'aria diviene facilmente satura a quella bassa temperatura e un'ulteriore "aggiunta" di umidità fa condensare e divenire nebbia. Di conseguenza se mantengo la stessa quantità di umidità e abbasso la temperatura, nell'igrometro osserverò un aumento dell'ur, anche se in verità non sta aumentando l'umidità, ma solamente scendendo la temperatura.
3) E da quello appena detto si arriva al concetto di dew point, o punto di rugiada in italiano. Se continuo a far scendere la temperatura, mantenendo costante pressione e umidità il mio igrometro prima o poi arriverà a segnare un ur del 100%. La temperatura raggiunta affinchè l'ur sia del 100%, ovvero la termperatura dalla quale comincia il punto di condensazione, viene chiamato appunto dew point. Per ogni temperatura e ur relativa posso calcolare il dew point, valore trascurato spesso dai mass media, ma capace invece di darci informazioni importanti anche per quanto riguarda il caldo. Infatti con temperature sopra i 27°C e dew point (dp) sopra i 15°C si parla di caldo umido = afoso; con temperature superiori a 27°C e dp inferiori a 15°C si parla di caldo secco = torrido. Se ci troviamo in condizioni di caldo torrido la ventilazione diventa di scarso aiuto: in questo caso è più utile bagnare la pelle; infatti in queste condizioni l'organismo si difende con il meccanismo dell'evaporazione, ovvero la trasformazione da liquido a vapore richiederà una certa quantità di energia, in questo caso di calore che viene sottratto all'epidermide, dando una sensazione di sollievo.
4) Infine c'è l'heat index, o il tanto decantato indice di calore dai mass media. Questo indice non fa altro che esprimere con un unico valore di temperatura la combinazione di caldo e di umidità avvertite dall'organismo. Ma va precisato che questo indice è concepito in condizioni "normali" (vale a dire per persone che indossano comuni abiti estivi di città e si trovano al riparo dal vento e dal sole) e soprattutto che l'indice di calore ci descrive una sensazione, non ci da misure oggettive di grandezza! La relatività della sensazione è provata per esempio dal fatto che gli anziani reagiscono al caldo in maniera diversa dai giovani, anche se sono più vulnerabili al forte caldo a causa del loro più fragile stato di salute. E le donne, per fare un secondo esempio, sopportano di regola mezzo grado in più degli uomini, oltre esseci, come normale che sia, variabilità nella sensazione di caldo tra popolazioni differenti (esempio eschimesi, popoli africani) e anche tra individuo e individuo di una stessa popolazione. Insomma, l'indice di calore ci da un'idea del calore percepito, ma come tale rimane, non essendo una misura oggettiva come le precedenti. Di fatto però, l'indice di calore ha soppiantato la temperatura effettiva registrata, l'ur e il dp. Il Perchè? lo lascio immaginare a voi...