A soli 3 anni dall'ultima alluvione, Genova è di nuovo alle prese con allagamenti, danni e, purtroppo, anche morti. Non è sicuramente la prima volta che Genova ha questo tipi di problemi: molte alluvioni si sono registrate anche nei decenni passati, basta pensare alla famosa canzone di De Andrè "Dolcenera" che come sfondo ha l'alluvione avvenuta nel '70.
Da un lato ci sono elementi costanti che determinano le alluvioni, come il posizionamento particolare della città col mare a sud e le montagne a nord, o addirittura peggiorati negli anni (cementificazione e canalizzazione dei corsi d'acqua), e dall'altro alcuni elementi a livello sinottico possono essere differenti. Tuttavia, quasi sempre in questi casi le correnti in quota sono da sud-ovest e i venti a terra meridionali. Non è un caso anche che queste situazioni si verifichino quasi sempre a fine estate o in autunno, nel periodo dove il mare è più caldo e può fornire maggiore energia a questi eventi.
La difficoltà di previsione in questi casi risiede nel fatto che questi nubifragi non sono collegati a vere e proprie perturbazioni organizzate o a fronti ben individuabili con molti giorni di anticipo. Le carte principali infatti possono darci solo alcuni indizi perché hanno una "maglia di risoluzione" bassa per prevedere questi fenomeni molto intensi, ma anche molto localizzati. Le carte più utili in questi casi sono quelle con risoluzione spaziale più alta (chiamate LAM), le quali possono dare indizi più precisi (avendo queste caratteristiche, però, sono disponibili solo per previsioni a pochi giorni di distanza, 2-3 massimo). Non mi dilungo sui differenti modelli matematici, molti siti danno esaurienti informazioni, come ad esempio questo sito.
Ma allora come si potrebbe fare per allertare la popolazione? Dal mio punto di vista bisognerebbe trattare questi fenomeni come si trattano le allerte per i tornado negli USA. Anche in quel caso nei giorni precedenti non si sa bene dove essi si formeranno e dove impatteranno. Si individuano solo le aree a maggior rischio e si comincia a seguirne attentamente la situazione. Sarà poi il nowcasting, cioè il seguire la situazione in tempo reale, a far scattare l'allerta vera e propria.
Anche in Italia bisognerebbe che un ente unico facesse questo (ad esempio l'ARPA regionale) e avesse il potere di emettere un segnale d'allarme alla popolazione (in USA interrompono le trasmissioni in tv per esempio), senza che questo debba essere percepito da altri enti (sindaco, comuni ecc.). Facendo in questo modo si risolverebbero i problemi di responsabilità (un ente unico, risponde solo lui della mancata allerta), oltre che essere un modo più efficiente e veloce per informare l'intera popolazione.
sabato 11 ottobre 2014
mercoledì 20 agosto 2014
La persistente circolazione atlantica e l'influenza sull'estate 2014
Quali sono le similitudini a livello meteo-climatico di questi ultimo inverno, primavera ed estate?
Senza un'analisi della configurazione meteorologica si potrebbe pensare che non ci sia nessuna correlazione tra l'estate, fresca e umida che stiamo vivendo, e l'inverno passato, caldo e per niente nevoso in molte parti della Pianura Padana. Come potrebbe essere che anomalie di caldo e di freddo vedano protagonisti uno stesso soggetto?
In realtà esiste una correlazione tra questi eventi, e l'attore protagonista di questo film è l'Atlantico! (o meglio le masse d'aria che da esso giungono in Europa, specie quella centro-occidentale).
Entrando più nel dettaglio, i protagonisti che determinano il tempo nell'area mediterranea (e non solo) sono in inverno:
Questa situazione si protrae (con pochi e brevi periodi di intervallo) da questo inverno (vedere figure sotto).
Gli effetti sul tempo sono quindi quelli che ho descritto in precedenza. In generale, si può affermare che il tempo di origine atlantica mitiga il clima sia in inverno (le giornate non saranno mai troppo fredde), che in estate (le temperature non saranno mai molto elevate). In entrambe le situazioni la pioggia e l'umidità sarà elevata.
Ma perché tutto questo? e quando finirà? Difficile dare una risposta. Generalmente in climatolgia si assiste di frequente a periodi in cui i protagonisti meteorologici (descritti prima) persistono per periodi più o meno lunghi. Tuttavia, è probabile che l'inverno prossimo le correnti atlantiche, dopo molti mesi, lascino spazio a qualche altro protagonista...
Senza un'analisi della configurazione meteorologica si potrebbe pensare che non ci sia nessuna correlazione tra l'estate, fresca e umida che stiamo vivendo, e l'inverno passato, caldo e per niente nevoso in molte parti della Pianura Padana. Come potrebbe essere che anomalie di caldo e di freddo vedano protagonisti uno stesso soggetto?
In realtà esiste una correlazione tra questi eventi, e l'attore protagonista di questo film è l'Atlantico! (o meglio le masse d'aria che da esso giungono in Europa, specie quella centro-occidentale).
Entrando più nel dettaglio, i protagonisti che determinano il tempo nell'area mediterranea (e non solo) sono in inverno:
- l'anticiclone di origine russa-siberiana che apporta masse di aria molto fredde dalle pianure dell'est Europa. Generalmente le masse di aria fredda, in contrasto con le acque calde del Mediterraneo, generano precipitazioni nevose nel centro e sud dell'Italia, mentre nel nord Italia il tempo è secco ma molto freddo.
- Bassa pressione nord-atlantica: determina un tempo umido e generalmente mite, anche se può essere nevoso al nord, specie se precedentemente vi era l'azione dell'anticiclone russo.
- Anticlone delle Azzorre: pur essendo presente specialmente in estate, può comparire anche nel periodo invernale. Esso porta giornate soleggiate e miti, soprattutto in collina e montagna; mentre in pianura sono frequenti le nebbie.
- l'anticiclone delle azzorre: tipica figura estiva nel Mediterraneo (almeno fino a una decina di anni fa). Caratterizza l'estate mediterranea: stabile e non eccessivamente calda.
- L'anticiclone africano: sempre più presente nelle estati mediterranee, determina caldo intenso su tutta l'area che esso ricopre e, se persistente, può portare a picchi di caldo e umidità eccezionali.
- Bassa pressione atlantica. generalmente essa influenza il centro e soprattutto in nord Europa; saltuariamente il nord Italia, dove invece è decisamente predominante nei mesi autunnali e primaverili. Il tempo è caratterizzato dalla variabilità e instabilità con frequenti piogge e temperature decisamente miti.
Questa situazione si protrae (con pochi e brevi periodi di intervallo) da questo inverno (vedere figure sotto).
Configurazione di Gennaio 2014. Le correnti predominanti sono di origine atlantica, apportando sull'Europa tempo piovoso e temperature superiori alla norma. |
Gli effetti sul tempo sono quindi quelli che ho descritto in precedenza. In generale, si può affermare che il tempo di origine atlantica mitiga il clima sia in inverno (le giornate non saranno mai troppo fredde), che in estate (le temperature non saranno mai molto elevate). In entrambe le situazioni la pioggia e l'umidità sarà elevata.
Ma perché tutto questo? e quando finirà? Difficile dare una risposta. Generalmente in climatolgia si assiste di frequente a periodi in cui i protagonisti meteorologici (descritti prima) persistono per periodi più o meno lunghi. Tuttavia, è probabile che l'inverno prossimo le correnti atlantiche, dopo molti mesi, lascino spazio a qualche altro protagonista...
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mercoledì 26 marzo 2014
Inverno 2013-14: caldo quasi ovunque, piovoso nel nord Italia, Spagna e Francia.
L'inverno appena trascorso si ricorderà nell'area europea (e non solo) come il più mite di sempre. Sono chiare le anomalie positive riscontrate dal NOAA praticamente in tutta Europa esclusa la Spagna, dove la temperatura è risultata nella media. Da notare che non si è registrata nessuna anomalia negativa!
Precipitazioni abbondanti su tutto il nord Italia e particolarmente sull'arco alpino (dove sono state registrate nevicate abbondanti). Valori superiori alla norma anche in Francia, Spagna e Inghilterra meridionale. Secco sul centro-est Europa, in particolare Baviera, Austria, Repubblica Ceca e complessivamente quasi tutta l'area balcanica.
Precipitazioni abbondanti su tutto il nord Italia e particolarmente sull'arco alpino (dove sono state registrate nevicate abbondanti). Valori superiori alla norma anche in Francia, Spagna e Inghilterra meridionale. Secco sul centro-est Europa, in particolare Baviera, Austria, Repubblica Ceca e complessivamente quasi tutta l'area balcanica.
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